Antincendio: 5 + 1 tipologie di estintori

Ad ogni fuoco il suo estintore. Lo sapevi che ci sono “tipi di fuoco” diversi l’uno dall’altro?

Tanto diversi tra loro che esistono persino delle tipologie di estintori specifiche per ogni tipo di fuoco.

Nella lotta antincendio sono gli estintori la prima arma per un intervento che può scongiurare un grave rogo sul nascere.

Ecco perché tutti dovrebbero saperli usare ma anche saper identificare quale tipo usare in base al “tipo di fuoco” che si innesca.

Gli estintori antincendio più comuni in commercio sono classificati in 5+1 classi dal Comitato Europeo di Normazione (CEN), vediamole assieme tutte e sei e scopriamo quali caratteristiche hanno ogni una di queste.

 

5+1 Tipi di estintori e utilizzo

Vediamo quindi la classificazione CEN che classifica gli estintori antincendio in base al tipo di fuoco che estingue.

 

1 – Estintori per i fuochi di tipo A

Appartengono alla classe A tutti gli estintori dedicati allo spegnimento di fuochi generati da combustibili solidi.

Il fuoco del caminetto a legna è un fuoco di Classe A, come lo è quello di carta, pelli, gomma e derivati e tessili.

(I metalli, anche se sono solidi anch’essi, hanno una classe riservata tutta a loro per via del loro particolare comportamento chimico fisico. La vedremo in seguito – Si, hai capito bene anche alcuni metalli possono generare incendi).

Questi estintori sono identificati con un’etichetta (o pittogramma) che riporta il simbolo della legna che arde e la lettera A

2 – Estintori per i fuochi di tipo B

Fanno parte della Classe B tutti quelli dedicati alla lotta antincendio dei fuochi generati da combustibili liquidi.

Dall’alcool agli oli minerali grassi passando per solventi, solidi liquefabili, eteri e simili.

In pratica tutti i liquidi infiammabili. questi sono identificati tramite un pittogramma che riposta una tanica (come quelle in metallo della benzina) che brucia e la lettera B.

3 – Estintori per i fuochi di tipo C

Questi sono dispositivi antincendio particolari. Infatti quelli che fanno parte della Classe C sono utilizzati per spegnere combustibili gassosi, come idrogeno, metano, butano, acetilene, propilene…

Sono contrassegnati dall’immagine di un bruciatore (simile a quello di un fornello) che brucia e dalla lettera C.

4 – Estintori per i fuochi di tipo D

Siamo arrivati alla classe per i metalli. Ti ricordi quando ti dicevo che ci sono degli estintori specifici per i metalli? Bene, sono proprio questi, quelli di classe D

I metalli combustibili sono ad esempio il potassio, il sodio e le loro leghe, lo zinco, titanio, zirconio e alluminio in polvere.

Ci sono poi delle sotto categorie per questa classe specifica che prevedono una sotto classificazione ad esempio facendo distinzione tra metalli liquidi e solidi.

Sul pittogramma di questi viene rappresentata la ruota dentata di un ingranaggio metallico che brucia e la lettera D

5 – Estintori per i fuochi di tipo F

Non ti preoccupare, non abbiamo saltato la lettera E, ma ne parleremo tra poco.

ora siamo alla Classe F in cui rientrano tutti quegli estintori antincendio creati appositamente per spegnere oli e grassi di cottura.

L’immagine identificativa vede una padella che va a fuoco e (ovviamente) la lettare F

+1 – Estintori per i fuochi di tipo E

La classe di fuoco E indica se l’estintore si può utilizzare su apparecchiature elettriche in tensione (alternatori, trasformatori, quadri elettrici, interruttori.

Questa classe non è prevista nella classificazione CEN, e non è nemmeno indicata da un pittogramma. Viene identificata invece con la scritta “Utilizzabile su Apparecchi Elettrici in Tensione”.

 

Gli estinguenti degli estintori in vendita

Come hai appena letto gli estintori sono ben identificati in classi specifiche ma spesso un solo estintore ha la capacità di estinguere più di un tipo di fuoco.

Questo è possibile grazie al materiale antincendio contenuto nel serbatoio, che viene chiamato agente estinguente.

Le sostanze estinguenti più comuni sono tre: Polveri, gas, schiuma. Alcuni di questi posso essere impiegati per la lotta antincendio a diversi tipi di fuochi.

Ad esempio gli estintori a Polvere possono essere utilizzati per classi di fuoco ABC se le polveri sono composte da solfato e fosfato di ammonio, mentre se l’agente estinguente è una polvere salina l’estintore può essere impiegato per classi di incendio  B e C.

L’effetto estinguente sull’incendio, con le polveri avviene principalmente per soffocamento, raffreddamento e inibizione chimica.

Con il gas generalmente parliamo di con estintori a CO2 liquida (anidride carbonica) che fuoriuscendo dal diffusore passa allo stato gassoso.

L’azione di spegnimento del fuoco avviene principalmente per soffocamento e raffreddamento, infatti viene utilizzata soprattutto per spegnere i principi d’incendio che generano da gas.

La CO2 ha un vantaggio rispetto agli altri tipi, infatti non rilascia residui come la polvere o la schiuma, ma ha un raggio d’azione molto ravvicinato.

Gli estintori a schiuma invece sono riempiti con liquido schiumogeno che, nella fase di azionamento, esce dal serbatoio e, grazie ad un erogatore speciale, si mescola all’aria producendo la schiuma antincendio.

 

Manutenzione estintori antincendio

Ora che hai un’idea più chiara di quali sono le tipologie di estintori, sarai più consapevole quando ti dovrai confrontare con una azienda che si occupa di sicurezza e vendita estintori.

Assicurati però di affidarti solamente ad aziende certificate, che oltre alla vendita si occupano anche di manutenzione estintori.

Soprattutto nelle prime fasi di analisi dei rischi una consulenza antincendio specializzata ti aiuterà a orientare la migliore scelta per la sicurezza aziendale e dei dipendenti.