Presidenziali Usa, il mancato endorsement di de Blasio alla Clinton

Ecco cosa vuole il sindaco di New York

L’endorsement di Bill de Blasio a Hillary Clinton non ci sarà. Questo l’ultimo colpo di scena, che mina, dopo lo scandalo email, alla corsa del leader democratico per le Presidenziali del 2016. Sabato sera la Clinton darà ufficialmente inzio alla sua campagna elettorale. Il comizio si terrà a New York al Franklin Delano Roosevelt Memorial, su Roosevelt Island, l’isola sull’East River tra Manhattan e il Queens. Tutto è pronto e la Clinton attende il bagno di folla, ma esiste quel particolare che rischia di macchiare l’evento. Il sindaco della Grande Mela, leader indiscusso della sinistra del partito democratico, ha optato per il dare forfeit. Si tratta di un momento topico per la corsa dell’ex first lady, ma de Blasio ha comunque deciso di non partecipare e di non essere sul palco al fianco di Hillary.

 

Tra i motivi dell’assenza del sindaco di New York nessun maldipancia improvviso o riunione familiare che non possa essere attesa, o qualsiasi altro impegno inderogabile, solo qualcosa a cui il sindaco tiene molto e che la Clinton ha scordato di mettere in agenda. De Blasio assieme alla senatrice anti-Wall Street Elizabeth Warren e al premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, ha presentato un programma in 12 punti chiamato “Progressive Agenda to Combat Income Inequality”. Si tratta di un’agenda progressista per combattere le diseguaglianze sul fronte del reddito, e che lo stesso sindaco chiede che venga istituita proprio da coloro che sono candidati. Quindi Hillary. Finché dunque l’ex first lady e candidata alle Presidenziali Usa del 2016 non darà spazio a questo tema nel suo programma politico, l’endorsement di de Blasio non ci sarà. Così sabato nessuna apparizione in pubblica per il primo cittadino di New York e le malelingue vedrebbero il sindaco come il potenziale candidato a sinistra da opporre ad Hillary. Per ora sono solo voci, ma è noto a tutti come de Blasio stia tentando di crearsi un profilo nazionale in vista di altri incarichi, e chissà se durante le primarie il suo nome non apparirà.