È possibile vendere un immobile ereditato? Tutto quello che bisogna sapere

Quando si eredita un immobile è ovviamente possibile che si possa vendere, se non prima di valutare caratteristiche e documenti. Per vendere una casa ricevuta in eredità, ci sono degli aspetti della compravendita da tenere in considerazione.

Le regole di una compravendita standard vengono mantenute così come tutte le agevolazioni. Dal punto di vista burocratico ci sono documentazioni differenti, passaggi particolari e dettagli che permettono una vendita corretta.

Che cos’è la dichiarazione di successione?

Quando si decide di vendere un immobile, non c’è solo il fattore emozionale ma anche una serie di documenti e procedure burocratiche da tenere sotto controllo.

Prima di iniziare il percorso della compravendita dell’immobile o edificio preso in eredità, assicurarsi di avere tutti i documenti a disposizione (clicca qui  per maggiori informazioni sul catasto elaborato planimetrico).

Subito dopo è necessario presentare la dichiarazione di successione, il documento che attesta il trasferimento del bene a tutti gli eredi. Deve essere presentata entro un anno dal decesso, non oltre.

Quando si parla di dichiarazione di successione, ci si riferisce al documento completo con tutti i beni del defunto. Si utilizza soprattutto per determinare l’ammontare delle tasse: se questo valore non viene pagato, la casa non potrà essere messa in vendita.

Tassa di successione e caratteristiche per la vendita

Le tasse di successione che si pagano sull’immobile, variano anche in base al grado di parentela. Per fare chiarezza:

  • 4% per figli e coniuge;
  • 6% per fratelli e sorelle;
  • 6% per nipoti, cugini di primo grado, cognati, suoceri;
  • 8% per altri soggetti, conviventi compresi;

Alla tassa di successione si aggiungono tutte le spese che sono previste all’interno dei normali contratti di compravendita;

  • Imposta ipotecaria con il 2% del valore catastale dell’immobile
  • Imposta catastale con l’1% del valore catastale dell’immobile.

Si deve poi aggiungere l’imposta di bollo, tributi speciali e la tassa ipotecaria. Per tutti questi motivi è bene predisporre in anticipo di tutti i documenti e chiedere ad una agenzia immobiliare di poter mandare avanti la compravendita. È una modalità corretta per non inciampare in qualche legge o burocrazia poco chiara o sconosciuta.

Quando un immobile è ereditato, si devono presentare anche altri due atti:

  • Accettazione dell’eredità con quella espressa (dove i beni vengono formalmente accettati) e tacita (quando non ci sono atti formali ma l’erede esprime la sua volontà).
  • Trascrizione dell’accettazione dell’eredità, certificando i soggetti coinvolti che quell’immobile sia passato a nuovo/nuovi proprietari.

Per trascrivere l’accettazione dell’eredità bisogna recarsi da un notaio con:

  • Certificato di morte di chi ha lasciato l’immobile e i beni in eredità
  • Atto di successione.

Tutto fila liscio nel momento in cui si ha un solo erede, ma quando sono di più come si procede? Per la vendita di un immobile ereditato tutti gli eredi devono essere concordi. In caso contrario si potrà:

  • vendere la quota di proprietà agli altri eredi
  • sciogliere la comunione davanti al giudice di competenza, strada consigliata nel momento in cui non si trova un accordo sulla vendita.

L’Agenzia delle Entrate dichiara la successione dell’immobile ai nuovi proprietari entro un anno dalla morte. Si diventa proprietari dell’immobile e si potrà andare avanti con la vendita, salvo la presenza di eredi non concordi.

Non solo, si potrà mettere la casa in affitto o andarci direttamente ad abitare.