Ecco perché le spese dell’avvocato per il divorzio non sono detraibili

Quando scegli un avvocato per divorziare sappi che le spese legali che sostieni per sciogliere il matrimonio non sono deducibili. Le spese legali deducibili sono i compensi erogati in favore di un legale per l’attività processuale svolta, ma solo in favore della società ed esclusivamente dopo che la prestazione dell’avvocato è stata portata a termine, come è stato ben messo in evidenza in una recente sentenza della Corte di Cassazione (24003/2019). Quindi, le spese legali correlate a delle cause di separazione o di divorzio, non si possono inserire nella dichiarazione dei redditi né usando il modello Unico e nemmeno con il modello 730. Di conseguenza, tutte queste spese non si possono detrarre. Come è stato sancito da parte della Cassazione, infatti, possono sfruttare le detrazioni per le spese legali, in sede di dichiarazione dei redditi, solo ed esclusivamente le persone giuridiche, ovvero le imprese e, di conseguenza, in nessun caso con dei procedimenti di divorzio e separazione.

Quando si possono scaricare le spese sostenute per pagare un avvocato

La deducibilità di tutte le varie spese che vengono sopportate da parte del contribuente per il pagamento delle varie attività legali entra in gioco solo ed esclusivamente una volta che le stesse prestazioni sono giunte al termine. Cosa vuol dire? Semplicemente nel momento in cui l’attività svolta dall’avvocato è finita per due ragioni: o perché l’incarico professionale è esaurito, oppure perché è cessato per altri motivi. Il criterio della competenza relativo all’anno in cui è stata svolta la prestazione non ha alcun valore normativo in tal senso.

Deducibilità delle spese, solo quando la prestazione legale è determinata

Il corrispettivo legato alla prestazione del professionista legale, con la correlata spesa, vengono ritenuti non solo conseguiti, ma anche sopportati alla fine della prestazione. Il momento esatto corrisponde a quello in cui la prestazione è esaurita oppure l’incarico professionale è stato cessato.

È fondamentale, quindi, ritenere le spese legali di competenza solo dell’anno in cui le stesse sono state terminate, in relazione ovviamente ai vari gradi in cui è stato portato avanti il processo e, di conseguenza, all’esatto momento in cui è avvenuta la pronuncia che pone fine a ogni grado.

Interessante anche mettere in evidenza come si possono considerare spese detraibili tutti quei costi che sono correlati a delle prestazioni che sono state effettuate da parte non solo di psicologi, ma anche di psicoterapeuti, con un intento evidentemente terapeutico. Nel caso in cui le spese che sono state affrontate si dovessero riferire a degli accertamenti, piuttosto che a valutazioni di tipo legale, che fanno riferimento a un procedimento sia giudiziario che extra giudiziario, non si possono detrarre, esattamente come si verifica per le spese legali.

In futuro, però, con le prossime leggi di bilancio, le cose in tema di giustizia potrebbero essere differenti e, di conseguenza, si potrebbe anche accogliere la proposta di far diventare detraibili tutte quelle spese legali fino ad arrivare al 22%, provvedendo a rendere decisamente più ampio il gratuito patrocinio, rendendo di conseguenza anche molto più vasta la lista dei soggetti beneficiari, garantendo una vera e propria parificazione della Tari per i vari studi professionali rispetto a quella che viene chiesta agli istituti bancari.