Neonati e rischio di soffocamento: tutto ciò che c’è da sapere

Può sembrare stano, ma oggigiorno il soffocamento è la seconda causa di morte per i bambini subito dopo gli incidenti stradali. Per rendersene conto basti pensare che ogni anno in Italia sono circe mille i ricoveri che avvengono in seguito ad un episodio di inalazione di un corpo estraneo: moltissimi casi, per fortuna, si risolvono positivamente, ma, secondo l’Istat, ogni anno muoiono circa otto bambini tra 0 e 2 anni in seguito a soffocamento da cibo.
E tutto ciò lo sanno bene i genitori che iniziano lo svezzamento nei neonati a partire dal sesto mese di vita: tutto deve essere adeguatamente tagliato e sminuzzato per permettere loro di prendere confidenza con i cibi più solidi e imparare a masticare bene man mano che i primi dentini vengano alla luce.

Nonostante le mille attenzioni, però, è estremamente facile che i bambini – soprattutto i neonati – possano ingerire qualcosa che vada od occludere le loro vie respiratorie portando a dei danni irreparabili se non addirittura alla morte. Se poi pensiamo che, oltre al cibo, i bambini sono capaci di mettere in bocca qualsiasi oggetto, anche molto piccolo, guidati dalla loro innata curiosità, possiamo facilmente renderci conto che il pericolo è sempre costante e richiede la massima attenzione.

Senza voler creare allarmismi eccessivi o panico crescente ad ogni boccone ingerito, è importante sapere che il rischio c’è e che è fondamentale che genitori, nonni o chiunque si occupi dei neonati impari le giuste le tecniche di disostruzione pediatrica per riuscire ad affrontare con la dovuta lucidità episodi di soffocamento.

Una particolare attenzione deve essere rivolta a quei cibi che, oltre ad essere piccoli, presentano una forma arrotondata o cilindrica che andrebbero facilmente ad incastrarsi nelle vie aeree dei neonatii: pensiamo, ad esempio, a delle mozzarelline, oppure alle rondelle di wurstel, ai chicchi di uva o alle ciliegie. La stessa pericolosità può essere rappresentata da quei cibi che si sfilacciano masticandoli o che sono troppo ricchi di fibre – nel primo caso possiamo portare come esempio il grasso del prosciutto e nel secondo i pezzetti di finocchio -, oppure pensiamo a quei cibi che restano compatti anche dopo averli tagliati o rotti, come i biscotti, le pere, le mele, le pesche ed altri tipi di frutta granulosa ma sostanzialmente solida.

E’ fondamentale fare molta attenzione quando il bambino sta mangiando, non lasciamolo mai da solo e non permettiamogli di portarsi in bocca troppo cibo tutto insieme che poi difficilmente riuscirebbe a gestire nella bocca. Quando si sta alimentando è importante che il bambino sia ben seduto e in una corretta posizione eretta in modo da facilitare la discesa del cibo sminuzzato lungo il tratto alimentare.
Ma cosa fare se, nonostante tutte le precauzioni prese, il neonato mette in bocca un pezzo di giocattolo troppo piccolo (ad esempio una biglia) o, mentre sta masticando, un pezzo di cibo va ad incastrarsi nelle vie aeree? A differenza dei bambini più grandi che, quando avvertono un’ostruzione, cominciano a tossire e a portarsi le mani al collo, i neonati diventano immediatamente cianotici e perdono colorito, non emettono alcun tipo di suono a parte una specie di squittio che indica la difficoltà a respirare. In questo caso è fondamentale cercare – anche se sembra impossibile – di mantenere la calma ed usare ogni secondo per agire prontamente: innanzitutto allertiamo o facciamo chiamare da chi è intorno a noi i soccorsi e, mentre aspettiamo istruzioni dal personale medico qualificato, prendiamo il bambino in braccio e teniamogli ben ferma la mandibola senza comprimere i tessuti della gola. Successivamente, posizioniamolo a pancia e faccia in giù sul nostro avambraccio che appoggeremo sulla coscia; solo in questo momento utilizziamo il palmo della mano per dare al bambino cinque colpi tra le scapole e con movimenti direzionati verso l’esterno per non colpirgli la testa.

Dopodiché rigiriamolo sul dorso e, con l’ausilio di due dita, effettuiamo cinque compressioni al centro del torace del neonato. Se queste manovre non dovessero far fuoriuscire il cibo che si era incastrato nelle vie respiratorie e il bambino dovesse perdere i sensi, si dovrà attendere il personale del 118 che effettuerà tutte le tecniche di rianimazione previste e procederà con l’intervento più indicato alla situazione.
E’ assolutamente controindicato provare ad inserire le dita nella bocca del neonato per cercare di afferrare l’oggetto incastrato, così come non bisogna in nessun caso posizionarlo a testa in giù nella speranza che il corpo estraneo fuoriesca da solo.

Inoltre, impariamo poi a distinguere il soffocamento dal conato, quest’ultimo è un meccanismo innato nei bambini che mettono in atto come autodifesa quando cercano di liberarsi di qualcosa che provoca loro fastidio.
La cosa fondamentale, in ogni caso, è quella di mantenere la calma il più possibile e di fare pratica con le tecniche di disostruzione (anche semplicemente con un bambolotto) in modo da essere mediamente preparati ad ogni episodio pericoloso in attesa che arrivino i soccorsi.